Civita (Çifti in arbëresh) è un comune italiano di 819 abitanti della provincia di Cosenza in Calabria.

A 450 m s.l.m., all’interno della riserva naturale Gole del Raganello e nel cuore del Parco nazionale del Pollino, è tra le storiche comunità albanesi d’Italia (arbëreshët).

Nel paese si mantengono le antiche tradizioni del popolo albanese, come la lingua, il rito religioso e i costumi tradizionali.

Civita fa parte de I borghi più belli d’Italia e della Bandiera

arancione].

Geografia fisica

Territorio
Posto in zona prevalentemente collinare, si trova nel Nord-Est della Calabria, affacciato sul mar Ionio. Situato in un altopiano a strapiombo, sulle gole del fiume Raganello, ed è la porta al Parco nazionale del Pollino per i visitatori provenienti da Puglia, Calabria e Sicilia.

Origini del nome
Diverse sono le ipotesi sull’origine del nome della città. Alcuni affermano che derivi dalla lingua albanese moderna “çifti” (coppia), o anche da “qifti” (aquila), vista l’origine dei suoi abitanti, che provenivano dall’Albania, il paese delle aquile, oltre che dal rilievo e morfologia del territorio in cui sorge l’insediamento, nascosto tra le rocce come un “nido d’aquila”. Ma c’è chi pensa che derivi dal latino “civitas” (città).

Monumenti e luoghi d’interesse

Murales di Giorgio Castriota Scanderbeg

Casa Kodra
Civita ha una tipica struttura urbanistica fatta di rioni in forma di scheshio, con stradine e abitazioni articolate secondo schemi di autodifesa. Questa struttura segue direttive parallele importate dalla terra di origine ed è presente nei principali rioni di cui Sant’Antonio è il più antico[24], le piazze, il Magazzeno e la chiesa. Il centro antico è organizzato in quattro nuclei basilari socialmente solidi e indivisibili. L’insieme si compone di una serie di sottogruppi sociali che lega la propria origine al concetto di famiglia allargata cannuniana, il luogo dei cinque sensi Gjitonia, essa con lo svolgersi del tempo ha assunto la funzione di istituto per la ricerca dell’antico ceppo familiare in ogni ambito non definibile, in quanto consuetudine, si riuniscono prevalentemente donne e giovani a conversare e ideare strategie di lavoro o prospettive da realizzare. La gjitonia è una sorta di riverbero simile ai cerchi concentrici che nascono, quando una pietra colpisce la superficie dell’acqua. Parte dal tepore del camino e si espande lungo strade, vicoli e piazze, sino a raggiungere tutti i partecipanti al gruppo, per vivificare sempre i cinque sensi.

Caratteristici della macro area dove Civita è allocata come in altre aree geografiche dello stesso versante sono i comignoli e le “case antropomorfe, fenomeno edilizio del dopoguerra”. I comignoli decorati sono quasi delle opere d’arte a scopo mistico. Dovevano impedire alla malasorte di entrare nelle case attraverso l’apertura del camino. Non si sa quando sia cominciata l’usanza di innalzare comignoli imponenti, dalle forme originali e fantasiose, diversi per ogni casa, secondo l’estro del mastro muratore. Il comignolo era come la firma per una nuova abitazione, di cui diventava anche una specie di totem, con la funzione non solo di aspirare il fumo dal focolare, ma anche di tenere lontani gli spiriti maligni. Sono una cinquantina i comignoli storici, costruiti probabilmente tra fine Seicento e inizio Novecento.

Costruzione caratteristica legata a una leggenda è il cosiddetto Ponte del Diavolo, legato anche al Parco nazionale del Pollino